Con questo articolo forniremo alcuni consigli su come scegliere una RSA, una casa di riposo o un’altra struttura per persone anziane o non più autosufficienti.
Particolari condizioni di salute e di fragilità, condizioni sociali svantaggiate, l’assenza o l’inadeguatezza dei servizi sociali e assistenziali domiciliari locali, difficoltà logistiche (ad esempio abitazioni situate in aree rurali, isolate e difficili da raggiungere) o la solitudine potrebbero infatti costringere una persona o i suoi familiari a valutare soluzioni assistenziali o abitative alternative rispetto alla dimora abituale.
La Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) e le altre strutture di accoglienza quali le Residenze Assistenziali (RA), le “case famiglia”, le “case protette”, le “case vacanza”, le “case albergo”, i “centri diurni”, le “residenze sociali”, le “case di riposo”, le “comunità alloggio” e così via, sono strutture che differiscono tra loro in funzione di più fattori tra cui il livello di autonomia degli ospiti che vi risiedono o accedono e la presenza o assenza di assistenza sanitaria.
Le brochure, le “carte dei servizi” e i siti web di queste strutture solitamente forniscono ai Cittadini informazioni di carattere generale. I siti web delle A.S.L. (Aziende Sanitarie Locali) a volte si limitano ad informare l’utente su aspetti generali, quali ad esempio le modalità di richiesta per l’accesso alle strutture in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Insieme alle A.S.L., alcune Associazioni si occupano di effettuare rilevazioni periodiche della qualità dei servizi erogati da queste strutture occupandosi, tra le altre cose, anche di monitorare e denunciare l’abusivismo (non raro in questo ambito).
Proponiamo di seguito alcuni fattori di carattere prevalentemente sociale e assistenziale da considerare accuratamente prima di scegliere la struttura a cui affidare le cure dei nostri Cari, siano essi persone anziane o persone non più autosufficienti, sane o malate. Rimandiamo agli Enti preposti e alle specifiche Associazioni come l’Auser la trattazione degli aspetti più strettamente burocratici ed economici.
Come scegliere una Residenza Sanitaria Assistenziale: fattori da considerare.
Raggiungibilità della struttura.
Una delle informazioni principali da chiedere o verificare con attenzione, apparentemente scontata e banale, è l’esatta ubicazione e accessibilità della struttura. La vicinanza della struttura
all’abitazione della Persona che vi risiederà o dei suoi Familiari potrebbe già essere un fattore determinante nella scelta. Ad esempio, il Coniuge anziano e sprovvisto di automobile potrebbe incontrare non poche difficoltà nel far visita al proprio coniuge ed essere così a sua volta dipendente da altri; oppure, potrebbe trovarsi a sostenere ulteriori spese per raggiungere il proprio Caro. Una Persona residente in una struttura non accessibile attraverso i servizi di trasporto pubblici potrebbe essere poco visitata dai suoi Familiari o Amici e, paradossalmente, sentirsi ancora più isolata rispetto al vivere da sola nella propria abitazione.
Pulizia e confort della struttura.
L’igiene della struttura è uno dei principali biglietti da visita. Suggeriamo di chiedere di poter visitare la struttura (tanto gli spazi comuni quanto le camere) in diverse ore e momenti della giornata, compresi quelli di maggior attività. Un odore sgradevole nell’area delle camere potrebbe rappresentare un segno importante sia dell’attenzione alla pulizia dei locali, sia della qualità dell’assistenza di base garantita agli ospiti della struttura.
Preparazione e somministrazione dei pasti.
Come è noto, la malnutrizione è una delle più importanti problematiche che interessa tanto la persona anziana che vive da sola quanto quella ricoverata in ambiente ospedaliero o in strutture di lungodegenza. La presenza o meno di una cucina interna (autorizzata) e la qualità e varietà del cibo somministrato sono aspetti da considerare nella scelta di una struttura. La numerosità del personale (addestrato) disponibile alla somministrazione dei pasti agli ospiti della struttura ed il tempo assegnato ad ogni ospite per soddisfare questo importante bisogno di base sono fattori da tenere ben presenti. Per farci un’idea potrebbe bastare dare un’occhiata ai vassoi alla fine di ogni pasto: vassoi e scodelle diffusamente pieni dovrebbero invitarci a riflettere e approfondire. Chiedere anche di visionare il menu settimanale per farsi un’idea della tipologia e della possibilità di scelta dei pasti e chiedere se è possibile portare in struttura pasti preparati all’esterno. Ricordiamo infine che il pasto rappresenta un vero e proprio momento sociale: i locali mensa dovrebbero prevedere spazi adeguati, in grado di accogliere tutti gli ospiti che desiderassero approfittare di questo momento di convivialità.
Attività ricreative e culturali.
La varietà delle attività di svago e animazione a disposizione degli Ospiti della struttura è un altro criterio di scelta. Tali attività sono infatti importanti per il mantenimento delle funzioni cognitive e motorie e delle relazioni. Non tutti gli anziani preferiscono restare intere giornate seduti su una carrozzina a guardare la televisione.. La partecipazione di associazioni di volontariato e di singoli volontari (che dovranno essere formati) o di gruppi parrocchiali alle attività della struttura potrebbe contribuire a rendere la vita degli ospiti più vicina al quotidiano. Anche la presenza in struttura di un’area all’aperto o l’organizzazione di attività esterne potrebbero fare la differenza.
Visite e regolamenti interni.
Da considerarsi anticipatamente eventuali restrizioni, ad esempio in termini di orario, alle visite degli ospiti della struttura da parte dei familiari. Per ragioni lavorative, familiari o logistiche spesso è difficoltoso rispettare degli orari rigidi o dover chiedere in anticipo il permesso di visitare il nostro Caro. Considerate anche la libertà del nostro Caro di mantenere il più possibile le sue abitudini di vita all’interno della struttura: ad esempio la possibilità di scegliere quando svegliarsi, quando andare a dormire o quando fare il bagno o, ancora, di introdurre all’interno della struttura il proprio animale domestico o di decorare e arredare la propria camera.
Personale di assistenza.
Richiedere i dettagli sui profili professionali e sulla formazione degli operatori della struttura è molto importante. Condizioni di particolare fragilità e disabilità o patologie quali le demenze e l’Alzheimer richiedono attitudini e competenze specifiche che non tutti gli operatori, anche quelli apparentemente più esperti e qualificati, potrebbero realmente avere. Il numero e la tipologia degli operatori dedicati all’assistenza durante tutto l’arco delle ventiquattro ore è un altro dato che non bisogna dimenticare di verificare anticipatamente (in alcune strutture, incredibilmente, la notte il rapporto Infermiere/Ospite passa anche a uno a cento..). Anche la nazionalità o provenienza degli operatori non è un fattore banale: molti “grandi anziani” comunicano solamente in dialetto e questa barriera linguistica potrebbe avere delle implicazioni anche sulla “semplice” assistenza di base. Il personale andrebbe anche osservato negli orari di assenza dei dirigenti e dei preposti al coordinamento, per osservarne il comportamento, la motivazione e la predisposizione nell’assistere anziani e persone più fragili. Un ricambio di personale eccessivamente frequente potrebbe rappresentare un segnale di disagio degli operatori che vi lavorano: aspetto da non sottovalutare in quanto si potrebbe ripercuotere sulla qualità dell’assistenza.
Altre professionalità e competenze.
In funzione delle condizioni cliniche del nostro Caro e del suo stato emotivo e cognitivo, potrebbe anche essere utile richiedere informazioni sulla presenza e permanenza in struttura di psicologi o di infermieri e medici esperti in cure palliative e terapia del dolore. Anche la presenza di altri professionisti sanitari come i fisioterapisti, i terapisti occupazionali o i podologi è indicativo di un servizio di assistenza agli ospiti completo e veramente orientato alla soddisfazione di tutti i bisogni. Considerato inoltre che per un soggetto anziano o fragile è auspicabile la riduzione al minimo indispensabile dei ricoveri ospedalieri, cercate di approfondire la capacità e competenza del personale sanitario (nello specifico infermieristico e medico) nel gestire autonomamente eventuali complicanze e aggravamenti dello stato di salute all’interno della struttura: questo è fondamentale al fine di scongiurare eventuali accessi improvvisi al Pronto Soccorso e quindi di evitare il ricovero ospedaliero. Anche un approccio sanitario orientato alla prevenzione e al mantenimento dello stato di salute e autonomia dell’ospite è importante: verificate ad esempio l’esistenza di programmi periodici di monitoraggio clinico dello stato di salute o di interventi finalizzati alla prevenzione delle cadute o delle lesioni da decubito.
Chiedete a familiari, amici, conoscenti, assistenti sociali e al vostro Infermiere di Famiglia o Medico di Medicina Generale consigli e opinioni sulla struttura individuata ed eventualmente chiedete anche preventivamente la loro disponibilità a continuare a visitare o seguire la persona direttamente presso la struttura.
Per approfondire consulta anche questa pagina della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria.
Pingback: Come accettare l'invecchiamento? "E' importante vivere bene, non vivere a lungo". | Infermiere di Famiglia