Gravidanza: come prevenire la toxoplasmosi?

In qualità d’Infermiera e di donna con due esperienze di gravidanza, spesso mi trovo a discutere con amiche in dolce attesa sulle precauzioni da adottare per evitare di contrarre infezioni pericolose per il bambino in arrivo. Con questo breve articolo cercherò quindi di riportare alcune informazioni utili ad approfondire le proprie conoscenze su una delle più temute infezioni della gravidanza: la toxoplasmosi.

Toxoplasmosi in gravidanza: prevenire è meglio che curare.

gravida_ombraLa Toxoplasmosi, malattia causata da un protozoo parassita chiamato Toxoplasma Gondii, è da tempo riconosciuta come responsabile di importanti infezioni fetali.

La trasmissione verticale (dalla gravida al feto) può avvenire generalmente solo nel caso che la donna sia sieronegativa, cioè non abbia mai contratto in precedenza la toxoplasmosi e non abbia quindi sviluppato una “immunità permanente” : anticorpi pronti ad intervenire capaci di riconoscere ed eliminare tempestivamente il protozoo ad un successivo contatto. Nella donna adulta (l’infezione interessa comunque anche gli uomini) il toxoplasma provoca un’infezione talvolta addirittura senza alcun sintomo oppure confusa con una comune influenza (la toxoplasmosi in età adulta è infatti caratterizzata da sintomi e segni poco specifici come febbre, cefalea, dolori muscolari, linfonodi ingrossati).

La trasmissione al feto invece è molto pericolosa in quanto può condurre a malformazioni e danni anche gravi specialmente se la malattia viene contratta nelle prime fasi della gravidanza: morte del feto, ritardo di accrescimento endouterino, prematurità, idrocefalo, microcefalia, calcificazioni intracraniche, corioretiniti, strabismo, cecità, sordità, epilessia, ritardo psico-fisico, trombocitopenia, anemia, etc.

Talvolta i sintomi della toxoplasmosi contratta dal feto possono manifestarsi soltanto mesi o anni dopo la nascita.

D’altra parte,  all’inizio della gravidanza è più difficile che l’infezione sia trasmessa al feto (si passa dal 6% di rischio durante il primo trimestre di gravidanza al 60-81% nel terzo trimestre).

La trasmissione.

Esistono tre “forme”  infettive del Toxoplasma, tutte in grado di causare infezione nell’uomo.

– tachizoita – forma proliferativa capace di invadere gli organi e le cellule nucleate (ritrovabile ad esempio nei latticini non pastorizzati)

– bradizoita o cistozoita- forma cistica presente nei tessuti dove può persistere per tutta la vita dell’animale (maggiormente nei muscoli, retina, cervello di mammiferi e uccelli)

– oociste – generata dalla replicazione sessuale del toxoplasma nel tratto intestinale dell’ospite definitivo (gatti e altri felini) e disseminata quindi nell’ambiente (acqua, terreno, vegetali).

Misure di prevenzione primaria.

Tutte e tre le forme sono suscettibili al calore sopra i 65 °C mantenuto per almeno 5 minuti (e quindi eliminate attraverso la cottura delle carni e dei vegetali crudi, la bollitura dell’acqua o la pastorizzazione del latte) mentre sono diversamente suscettibili al congelamento ( le oocisti possono sopravvivere per mesi anche a temperature comprese tra – 10 e – 20°C, a differenza delle cisti generalmente uccise dal congelamento per 15 gg a -20 °C). L’affumicatura con processo a caldo e la salatura con NaCl in concentrazione superiore al 6% sarebbero in grado di inattivare le cisti contenute nelle carni animali.

Il lavaggio di frutta e verdura con bicarbonato e amuchina invece faciliterebbero la pulizia con acqua ma non sarebbero in grado di devitalizzare il parassita.

Si ricordi comunque che mentre è certa l’eliminazione del Toxoplasma attraverso la cottura, ancora gli studi non sono concordi riguardo alla sicurezza di alimenti congelati, affumicati o sottoposti a salatura sebbene il rischio specie per alimenti di produzione industriale sia decisamente basso.

Lavare le mani scrupolosamente dopo il contatto con i gatti e relativa lettiera. In caso di gatti domestici: indossare i guanti durante il cambio della lettiera (meglio farsi sostituire) che va effettuato di frequente, igienizzare il contenitore della lettiera con acqua calda a temperatura maggiore di 65°C per almeno 5 minuti, tenere la lettiera lontana dalla cucina, alimentare il gatto con cibi cotti o in scatola evitando che esca di casa.

Lavare sempre le mani prima di mangiare e dopo aver toccato carni crude, frutta e verdure non lavate, terra o altri materiali potenzialmente contaminati con le feci del gatto;
Pulire accuratamente le superfici della cucina e gli utensili venuti a contatto con carni crude, frutta e verdure non lavate;

Eliminare dalla propria abitazione veicoli animali (mosche, scarafaggi, ecc.)

Evitare il consumo di carne cruda o poco cotta, uova crude, frutti di mare crudi.

Evitare la cottura al microonde.

Evitare il consumo di latte e latticini non pastorizzati.

Lavare frutta e verdura accuratamente, specialmente quella che cresce in prossimità del suolo (es. fragole, insalata); evitarne il consumo nei ristoranti.

Bere acqua in bottiglia, sterilizzata o bollita piuttosto che dal rubinetto.

Utilizzare i guanti durante i lavori di giardinaggio e lavare accuratamente le mani al termine dell’attività e dopo ogni contatto con il terreno.

Evitare l’ingestione d’acqua durante attività ricreative presso laghi e fiumi.

Infezione in gravidanza

Il test di screening sul sangue del toxoplasma in Italia viene prescritto mensilmente per le donne gravide che non hanno mai contratto l’infezione, permettendo di intervenire precocemente qualora venga riscontrato il contagio.

In caso di infezione materna verrà proposta alla coppia la diagnosi prenatale solitamente attraverso l’amniocentesi per verificare se è avvenuta la trasmissione al feto (l’esame prevede la ricerca del DNA del parassita nel liquido amniotico).  Si procederà a trattare l’infezione materna con un trattamento antibiotico mirato. Il trattamento precoce dell’infezione (specialmente se iniziato entro 4 settimane dalla sieroconversione) può evitare la trasmissione al feto o limitare i danni al feto conseguenti. Anche il trattamento postnatale dell’infezione risulta essere efficace nel prevenire l’aggravarsi dei disturbi.


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